You are currently viewing Certificazione LEED per l’hotel: è davvero un vantaggio?

Eco hotel, green hotel, hotel verdi: molti si fregiano di essere sostenibili, pochissimi lo sono davvero. Ad oggi l’unico modo di certificare la propria sostenibilità è attraverso il protocollo LEED Hospitality, che, non a caso, continua a destare sempre maggior interesse tra architetti, catene alberghiere e consumatori.
Ci chiediamo dunque: i vantaggi di una certificazione LEED sono reali? Abbiamo aggregato qualche dato per scoprirlo.

Cos’è la certificazione LEED

Il protocollo LEED è la certificazione più diffusa a livello mondiale per quanto riguarda l’edilizia. Sviluppata dall’americana Green Building Council, la LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) determina la sostenibilità di un hotel valutando il suo impatto sull’ambiente e la salute umana.

Per ottenere la certificazione LEED è necessario che l’edificio soddisfi diversi requisiti ecologici, suddivisi in sei categorie: sostenibilità del sito, efficienza idrica, energia e atmosfera, materiali e risorse, qualità dell’ambiente indoor, design e innovazione. In base al numero di punti ottenuti per ogni categoria, l’edificio potrà ottenere la certificazione base o un riconoscimento di livello superiore (argento, oro, platino).

I vantaggi di un edificio certificato LEED

Un edificio LEED ha un costo di gestione notevolmente più basso. Il risparmio è compreso tra il 30% e il 50% per quel che riguarda l’energia elettrica, i consumi idrici sono ridotti del 40%, le emissioni di carbonio del 35%, i rifiuti solidi del 70%.

Il valore di mercato degli edifici certificati LEED, a parità di caratteristiche e metratura, è nettamente superiore. La ricerca svolta da ReBuild su 55 immobili Milanesi di grande taglia rivela come gli edifici LEED Gold e Platinum, valgano rispettivamente, il 7% e l’11% in più di quelli non certificati.

Numeri alla mano, si tratta di un investimento valido: si calcola che gli edifici certificati LEED a livello immobiliare rendano 450 euro annui al metro quadro e vengano venduti e affittati, nell’80% dei casi, entro sei mesi dall’ingresso sul mercato.

Guadagni maggiori in hotel

Gli hotel con certificazione LEED hanno prestazioni finanziarie superiori. Ad affermarlo è la Cornell University nel suo studio “The Impact of LEED Certification on Hotel Performance” .

Due anni dopo la certificazione, i 93 hotel presi in esame mostravano un ADR più alto di circa 20 dollari rispetto ai competitors non LEED. Un dato sorprendente, soprattutto se si considera che il mercato americano applica politiche di prezzo tendenzialmente molto aggressive.

Gli ospiti, dunque, sembrerebbero pagare volentieri un sovrapprezzo per un servizio che supporta le loro convinzioni.

Di certo il mercato non manca. La quota di viaggiatori con una mentalità green è aumentata costantemente negli ultimi dieci anni. Un sondaggio di Booking.com del 2020 ha rivelato che il 53% degli intervistati “ha intenzione di viaggiare in modo più sostenibile in futuro” e che l’81% cercherà un hotel alloggio eco-friendly per le prossime vacanze.  

Servizi green? Solo se l’hotel è realmente sostenibile

I consumatori attenti alla sostenibilità sono ben informati e capacissimi di distinguere tra politiche sostenibili e green washing.  Secondo un sondaggio svolta da Hilton, un terzo degli ospiti studia il grado di sostenibilità di un hotel prima di prenotare – percentuale che sale al 44% per gli ospiti di età inferiore ai 25 anni. Parliamo di un target smaliziato, difficile da ingannare. Un hotel che propone ai suoi clienti amenities in carta, ma, all’atto pratico, fa poco o nulla sul fronte energetico, sarà immediatamente bollato come poco credibile. Il ritorno in questo caso è pressoché nullo.

Un hotel certificato, di contro, può introdurre tutta una serie di iniziative pensate per strizzare l’occhio ai clienti ambientalisti e amplificare il suo vantaggio competitivo. Coltura idroponica sul roof garden, carta da parati FSC, programmi per il riutilizzo degli asciugamani, prodotti per la pulizia non tossici: l’unico limite è la fantasia.

Quali sono i costi di una certificazione LEED?

Si potrebbe pensare che la costruzione di un hotel capace di rispettare così tanti criteri ambientali comporti costi proibitivi. A ben guardare, in realtà, la differenza di costo non è marcata come ci si aspetterebbe.

Secondo il Green Building Council, le spese per la costruzione di un hotel sostenibile superano quelle di un hotel convenzionale solo dell’1-2%. Calcoliamo poi che gran parte del sovrapprezzo iniziale può essere recuperato sfruttando i numerosi incentivi governativi a disposizione (Fondo Rotativo, Fondo Nazionale Efficienza Energetica, Ecobonus, Fondo nazionale del Turismo) e, come visto in precedenza, applicando prezzi più alti.

Veniamo ora ai costi di certificazione veri e propri. 

Per registrare il proprio progetto è necessario pagare una quota fissa anticipata, compresa tra i 5000 e i 6000 euro, cui segue  il pagamento di una tassa di certificazione (costo fisso di circa 3000 euro e costo variabile in funzione dei metri quadri).

Hotel certificati LEED: la situazione italiana

Consultando il sito Green Building Council Italia individuiamo 2 hotel su Roma (entrambi interni al Parco Leonardo – Fiumicino), e 3 su Milano, tra cui il 4 stelle LaGare Hotel Milano MGallery del Gruppo AccorHotels, primo ad ottenere la certificazione Gold. Per il nord Italia citiamo anche Le Torri del Garda, con certificazione LEED Silver. Di prossima ultimazione, infine, due progetti marchigiani di riqualificazione sismica: Il Castagneto ad Amatrice e L’interno Design Hotel di Tolentino. 

In conclusione

Gli hotel certificati LEED sono avvantaggiati quando si tratta di attrarre e mantenere ospiti attenti all’ambiente. Con costi operativi ridotti e RevPAR più alti, siamo certi di trovarci di fronte a una tendenza dell’industria alberghiera destinata a durare.

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