Per coprire i costi energetici in hotel, l’albergatore medio spende circa 60.000 euro l’anno.
Una cifra destinata ad aumentare; nonostante il 2022 sia iniziato da poco, abbiamo già assistito a due “stangate”, quella di gennaio e l’attuale, dovuta alla crisi geopolitica internazionale.
Tartassati dagli onnipresenti rincari, gli albergatori si ritrovano a dover soddisfare una domanda energetica sempre crescente, imputabile allo sviluppo continuo di nuovi device digitali.
Ragionate con noi: quanti clienti, fra cinque anni, pretenderanno di ricaricare la loro auto elettrica nel vostro parcheggio? Quanti fra dieci? A che prezzo per la vostra struttura?
Inutile ignorare il problema: gli hotel sono e resteranno strutture altamente energivore. Ecco che iniziare a strutturare un piano di efficientamento energetico passa dall’essere un vezzo per pochi a una necessità di tutti, grandi catene come piccoli agriturismi.
Come iniziare? A piccoli passi, dall’analisi dei costi e delle nostre abitudini energetiche.
Sai quanto spendi? E, soprattutto, sai perché?
Sun Tzu diceva “conosci il tuo nemico”… e quale nemico peggiore di una bolletta?
Scherzi a parte, sapere quanto abbiamo speso in utenze a fine mese, o peggio, a fine anno, non è abbastanza. Chiediamoci piuttosto dove, come e perché spendiamo.
Ecco qualche dato generale che vi aiuterà, oggi stesso, ad avviare una riflessione in merito.
Se guardiamo alla media degli albergatori italiani, la prima spesa da attenzionare è quella relativa ai consumi elettrici, che da soli superano il 60% dei costi complessivi per i vettori energetici. Nello specifico, occhio ai sistemi d’illuminazione e agli impianti dell’aria condizionata, rispettivamente responsabili del 45% e del 26% dei consumi elettrici in hotel.
Ora, se la vostra situazione fosse analoga a quella appena descritta, avreste già individuando un’insospettabile anello debole: il sistema di illuminazione. Una buona notizia, dato che potreste intervenire velocemente e bene (ad esempio, sostituendo le vecchie lampadine con led di ultima generazione), spendendo cifre contenute e senza impegnarvi in lavori di ristrutturazione epocali.
Insomma, un ottimo risultato con il minimo sforzo. La morale? Iniziate a monitorare e registrare i consumi effettivi in struttura. Capire dove si spende è il primo e più importante passo per sapere dove risparmiare.
Definire un piano d’azione
Non possiamo citare L’arte della guerra senza parlare di strategia. Definiti i punti critici, dovremo capire come agire. Il nostro consiglio è quello di “attaccare” su più fronti, lavorando congiuntamente alla modifica delle abitudini energetiche dei consumatori, all’efficientamento delle strutture esistenti e alla sostituzione degli impianti obsoleti.
Facciamo un esempio pratico, recuperando i dati sulle spese annue degli albergatori italiani.
Tolta l’elettricità, cosa pesa di più sui bilanci dei colleghi?
Guardando alla media nazionale, la seconda voce di costo più pesante è legata alla produzione di calore per il riscaldamento e la fornitura di acqua calda sanitaria. Il vostro hotel, molto probabilmente, si trova ad affrontare le stesse identiche problematiche. Vediamo quindi come attivarci.
Potremmo:
- Intervenire sull’isolamento dell’involucro con l’installazione di nuovi infissi, l’applicazione di un cappotto esterno o di pannelli isolanti interni capaci di arginare il fenomeno dei ponti termici.
- Sostituire la vecchia caldaia con una soluzione più moderna e tecnologica, ad esempio un impianto a condensazione o una pompa di calore.
- Lavorare sulla formazione del personale e la sensibilizzazione dei nostri ospiti: è stato calcolato che la semplice diminuzione della temperatura di un grado può comportare, da sola, una variazione del consumo di energia pari al’8%.
Raggiunti gli obiettivi di efficientamento potremmo fare un ragionamento ulteriore: produrre, da soli, l’energia che ci serve. Nel caso appena descritto, sarebbe opportuno installare un sistema di cogenerazione, capace di produrre energia elettrica e, contemporaneamente, calore per il riscaldamento.
Questo ci porta al nostro terzo e ultimo consiglio.
Puntare all’indipendenza energetica
Fotovoltaico, eolico, solare termico, geotermico: in tanti li considerano superflui, quasi un capriccio dettato dall’ideologia più che da una reale convenienza.
In realtà questi interventi possono modificare in maniera considerevole i consumi della struttura e portare, se ben combinati fra loro, alla totale indipendenza energetica.
Il nostro consiglio, in questo campo, è quello di rivolgersi subito ad un consulente di settore, capace di valutare tutte le variabili in gioco (consumi, necessità, posizione geografica, caratteristiche del territorio e della struttura, tipologia di impianti esistenti) e individuare la soluzione ideale.
Pensiamo in grande e investiamo di conseguenza: da una combinazione ragionata di diversi impianti connessi tra loro e dotati di sistemi di accumulo per lo stoccaggio dell’energia otterremo senza dubbio i risultati migliori.
Perché produrre la propria energia?
Restiamo in tema riscaldamento e guardiamo alle spese dell’albergatore medio per il gas naturale, superiori agli 11.000 euro annui. Una cifra destinata a crescere esponenzialmente a seguito dei rincari e dell’attuale situazione geopolitica.
Inutile aspettare tempi migliori. Non stiamo fronteggiando una crisi passeggera, ma un’inflessione globale, determinata da fattori su cui abbiamo poco o nessun controllo (aumento della domanda a livello mondiale, scarsità di materie prime, inasprimento delle normative internazionali).
Insomma: pagheremo di più, avremo bisogno di più energia, ci dovremo adattare alle esigenze di una clientela sempre più attenta alle questioni ambientali. Il cambiamento, volenti o nolenti, è inevitabile; tanto vale iniziare a strutturarsi ora, sfruttando i vantaggi competitivi dell’essere precursori e ottenere il massimo dagli incentivi governativi a disposizione.
Hai bisogno di aiuto?
Puoi affronta in serenità il processo di efficientamento affidandoti alla consulenza di Playhotel Next. Ti accompagneremo in un percorso completo che va dall’audit energetico preliminare alla messa in opera, curando ogni aspetto burocratico, esecutivo e finanziario.