By Playhotel Next

Nel corso dell'incontro on line promosso da Playhotel Next è emerso un'interessante approfondimento sulla cultura delle mascherine nel mondo e su come all'estero hanno adottato ciò che, nel Belpaese, è stato uno stravolgimento degli usi e costumi degli italiani. Il contributo nasce dalla partnership tra Incontri sul Freccia Rossa e la rivista specializzata in turismo https://www.qualitytravel.it/.
L’obbligo delle mascherine ha portato un cambiamento epocale in un popolo che non era abituato a portarle e che in parte lo ha rifiutato o ha interpretato l’imposizione in modo fantasioso, specie in Lombardia dove è passata per legge l’idea che bastasse coprirsi la bocca e il naso con quello che capitava a tiro .
Questo ha reso difficile l’accoglienza però ha portato anche alla creazione di mascherine alternative che adesso passeremo in rassegna per vedere come con la creatività si può superare l’impasse di non vedere bene in volto una persona. E pensate che queste sono solo la punta dell’iceberg.
Abbiamo provato intanto a vedere cosa è successo all’estero in paesi dove le mascherine fanno parte della cultura quotidiana come il Giappone che ha anche un senso dell’accoglienza molto più sviluppato del nostro. Usano una parola intraducibile, omotenashi, che indica la profonda cortesia e dedizione che si ha nei confronti degli ospiti.
E che possiamo vedere in questo parrucchiere che ha optato per una mascherina trasparente per non nascondere il sorriso e il baffo.
Se invece ci spostiamo alle hawaii vediamo come un semplice aloha ricamato sulla mascherina è sufficiente per un’accoglienza personalizzata e diventa anche un souvenir da portare via. Il ricamo va di moda anche da noi, dove la scritta prova a sostituire il sorriso, qualora gli occhi non dovessero bastare.
C’è poi chi ha usato la mascherina per diffondere messaggi rassicuranti, a partire dalla sala colazioni. Stare al sicuro ed essere forti sono messaggi utili a farsi coraggio. Quello di essere positivi magari un po’ meno.
A Milano c’è anche chi prova a spiegare che non è mai stato chiuso ed è lì a disposizione mentre se torniamo in Giappone vediamo come la mascherina colorata può diventare un gesto di attenzione nei confronti dell’ospite in un kit di benvenuto, o può essere usata in coordinato con altri vestiti o con i propri tatuaggi.
Un’altra idea interessante è quella di un fotografo veronese che fotografa i volti che poi vengono stampati sulle mascherine. In foto potete vedere quella dell’amica Daniela Ballarini che è fondatrice di b&b & co, l’associazione dei bed&breakfast di Verona.
Le mascherine infine possono anche essere usate per lanciare messaggi provocatori, possono essere decorate con un semplice emoticon o possono invitare l’ospite a seguire un canale social. Se volete seguire l’esempio di borgo soloamore, un agriturismo in toscana, potete brandizzarle con il vostro marchio.
Infine, se volete fare il pieno di like sui social ed essere condivisi dai vostri ospiti il modo migliore è sempre lo stesso e lo prendiamo anche questo direttamente dai giapponesi: affidatevi ai gatti.