Nel 2020 l’emergenza sanitaria ha sconvolto tutti i piani, ha cambiato il nostro modo di viaggiare, ma secondo i dati di ricerca di operatori del settore, il turismo è vivissimo.
Enti turistici, compagnie aeree, hotel e strutture ricettive dovranno studiare e adattarsi a nuove stagionalità , a nuove abitudini e a nuove forme di ospitalità , ma una cosa è certa, le persone non hanno perso la voglia di viaggiare.
Appurato questo, quindi, che scenario possiamo immaginare per il 2021?
Come stanno cambiando gli orientamenti dei viaggiatori?
I trend del turismo 2021
In questo mondo in continua evoluzione tra pandemie, piani vaccini e zone rosse, gialle e arancioni, una cosa è rimasta la stessa: la nostra voglia di viaggiare.
Oltre al già citato Neverending Tourism, vediamo insieme quali sono i trend del turismo che ci accompagneranno in questo 2021 e chissà, forse anche negli anni a venire.
Staycation: quando la vacanza è vicino casa
I vari DPCM, la difficoltà negli spostamenti tra i Paesi e soprattutto le nuove paure dei viaggiatori legati alla situazione pandemica hanno dato una spinta enorme al turismo di prossimità, trasformato negli Stati Uniti con il termine Staycation .
Cambia quindi il concetto di vacanza, la quale non sarà più vista come un viaggio in un luogo esotico e lontano.
Le prenotazioni di viaggi aerei diminuiscono a vantaggio di spostamenti in auto e in treno.
Le persone stanno riscoprendo la propria terra e quelle limitrofe, concedendosi viaggi brevi ma più frequenti alla scoperta di destinazioni meno battute e soluzioni di alloggio non tradizionali, come alberghi diffusi, case sugli alberi, glamping e agriturismi.
In Italia il trend è già una solida realtà, iniziata con l’estate scorsa, dove gli italiani hanno preferito spostarsi all’interno dei confini nazionali piuttosto che andare all’estero.
Workation: il vantaggio dello smart working
Il 2020 è stato l’anno del lavoro da remoto, si è abbandonato l’ufficio e ci si è ritrovati a lavorare in posti diversi da quelli in cui eravamo abituati.
Quindi perchè non unire lavoro e vacanza?
L’ assottigliamento del confine tra lavoro e viaggio a cui abbiamo assistito in questo 2020, complice il lavoro da remoto prolungato o la didattica a distanza, ha modificato la domanda, le classiche stagionalità, e ci ha fatto tendere verso nuove forme di turismo.
Ed ecco che il Workation, la fusione tra il lavoro e vacanza, prende sempre più piede.
Questo trend apre nuove opportunità per il mondo dell’ospitalità.
Sono molte le strutture ricettive che si stanno iniziando ad adeguare a questa nuova tendenza offrendo ai propri ospiti servizi dedicati per lo smart working.
stanze adibite a piccoli uffici silenziosi, connessione wifi anche sulla spiaggia e negli spazi all’aperto, servizio di baby sitting per i bambini: sono solo alcune delle agevolazioni pensate per chi vuole lavorare in vacanza.
Il ritorno del last-minute
L’incertezza continua del contesto in cui stiamo vivendo ha reso difficile la programmazione di viaggi.
Per contrastare l’imprevedibilità della situazione, rischiare di fare programmi a cui non poter dare seguito, torna in voga la vacanza last-minute.
La tendenza dei viaggiatori è approfittare dei periodi di maggiore tranquillità o delle revoche di limitazioni agli spostamenti, per cercare la migliore offerta e prenotare con partenze anche per il giorno successivo.
Diamo spazio al turismo lento e sostenibile
Distanziamento sociale è il concetto di cui abbiamo più sentito parlare e che probabilmente ci accompagnerà anche per tutto il 2021.
Questo comportamento, però,ha avuto un risvolto positivo, la sospensione del fenomeno dell’Overtourism.
I viaggiatori iniziano a privilegiare mete turistiche lontane dalla folla, optando per soggiorni nella natura in luoghi meno conosciuti e poco frequentati.
La tendenza positiva porterà i turisti a dedicarsi a viaggi maggiormente sostenibili, scegliendo località dove poter entrare in sintonia con l’ambiente, propendendo per attività all’aria aperta come lunghe camminate e itinerari in bici.