Continua la nostra chiacchierata con Alessandro D’Andrea. Volgiamo lo sguardo al futuro e concentriamoci sulle strategie da implementare per dare nuova vita al comparto.
Parliamo di asset strategici: quali, in un prossimo futuro, sono destinati a generare maggior valore per il settore ricettivo?
Sicuramente lo sviluppo e l’implementazione di servizi tecnologi, un’offerta culinaria variegata, i servizi alla persona (ad esempio fitness e wellness) sono asset importanti per generare valore sotto due diversi aspetti: sia perché possono indirizzare la scelta dell’ospite indipendentemente dal loro poi effettivo utilizzo sia perché, in quanto servizi a pagamento, possono accrescere il profitto. Pensiamo alla possibilità di avere un personal trainer o un maestro di yoga che ti segua anche quando sei in vacanza o fuori casa per lavoro; pensiamo alle abitudini alimentari di vegani e vegetariani o ancora alla possibilità di collegarsi in modo smart e affidabile ad una riunione di lavoro mentre si è lontani dal proprio ufficio. Una volta erano considerate situazioni eccezionali, oggi sono diventate, e sempre più saranno, situazioni di normale vita quotidiana durante un soggiorno in albergo.
Nel 2020 avete rivolto un appello a vertici ministeriali e governativi, istituzioni regionali e locali al fine di riunire un tavolo di confronto utile a pianificare le fasi future. Quali sono stati gli sviluppi?
Nessun particolare sviluppo per quanto riguarda il nostro specifico appello ma nel frattempo è risorto il Ministero del Turismo e questo lo possiamo considerare un obiettivo raggiunto; un grande risultato per l’intero comparto dovuto ai numerosi appelli di tutti gli attori del settore, tra cui anche A.D.A.
Noi ci siamo messi a disposizione delle istituzioni non per esprimere un parere fine a sé stesso (né tantomeno per una posizione politica) ma esclusivamente per poter dare quelle indicazioni tecniche che troppo spesso sono mancate a chi doveva prendere decisioni. Ora che esiste un organo centrale specifico del settore sarà sicuramente più facile condividere strategie e prendere decisioni corrette, con la speranza che possa essere un Ministero più tecnico che politico.