You are currently viewing Il turismo italiano tra divisioni interne e voglia di autorevolezza – prima parte
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Questa settimana Playhotel Next ha l’onore di ospitare nella sua miniserie, Enzo Carella, Founder White & Partners  –  CEO Life Resorts | Private Collection.
Parliamo del suo background: quali esperienze, studi e passioni l’hanno portata a dedicarsi all’imprenditoria turistica?
Mi ritengo una persona molto fortunata, ho fatto delle mie passioni il mio lavoro. Da ragazzo volevo giocare a Basket e scoprire il mondo. Sono riuscito in entrambi i casi a realizzarmi. Sono nato e cresciuto in una famiglia semplice, che in maniera artigianale, nella Puglia degli anni ’70, provava ad approcciare il mondo del Turismo; ne sono rimasto subito affascinato.  Ho dedicato tutto il mio tempo a realizzare gli obiettivi che mi ero prefissato ed ho avuto la fortuna di attraversare alcune tra le più belle Imprese del turismo italiano.  Grazie al mio lavoro ho viaggiato molto e scoperto luoghi, culture, persone…seguendo il sogno di un bambino che dedicava intere giornate ad osservare il mappamondo. Un percorso professionale che secondo me rispecchia il ciclo evolutivo del Turismo negli ultimi anni.
Contenuti e formazione
I primi 14 anni in VALTUR mi hanno formato profondamente e mi hanno permesso di allenare la capacità di ASCOLTO verso l’ospite.  Intuire in anticipo le sue esigenze inespresse. CLUB MED era la grande mamma che ci guidava dall’alto, ma in Italia siamo riusciti ad essere avanguardia di un movimento turistico Europeo.
Brand e comunicazione
Giovane Dirigente sono approdato in Viaggi del Ventaglio, in classico stile calciomercato! Una S.p.A. giovane, la quotazione in borsa, i consigli di amministrazione, acquisizioni continue ed una crescita esponenziale realizzata in pochi anni. Un clima aziendale coinvolgente alimentato da Bruno Colombo, un Presidente che sapeva sempre ANTICIPARE IL MERCATO e le aspettative degli ospiti.  Ventaglio è diventata una case History studiata in tutto il mondo: oltre 100 Resort gestiti all over the world e quasi 1 miliardo di giro d’affari raggiunto in soli 5 anni. La cura maniacale del CONTENITORE alberghiero, un approccio moderno al BRAND e la qualità della COMUNICAZIONE hanno reso Ventaglio un caso unico nel panorama italiano, purtroppo naufragato e ancora rimpianto da tanti.
Innovazione
Presto ho iniziato a maturare il desiderio di intraprendere un percorso professionale in autonomia, misurarmi con progetti personali e rischi commisurati alle mie possibilità. 15 anni fa esattamente in febbraio ho fondato  WHITE & PARTNERS insieme al mio compagno di avventure Pierluigi Taliento.  Oggi White è un HUB professionale interamente dedicato al mondo Travel & Hospitality, conta oltre 50 tra Senior Partners, Advisor e Senior Consultant. Continuiamo ad essere convinti che il futuro passi per la qualificazione dei servizi e per l’unicità delle proposte.
Distribuzione e tecnologia
Gli ultimi 10 anni sono stati i più intensi, prima CEO in Uvet American Express.  Un Gruppo orgogliosamente italiano che compete giornalmente con i colossi internazionali.  Ogni giorno ci si deve confrontare con i temi della Tecnologia, dell’accessibilità del prodotto e della distribuzione.  Per gestire un giro d’affari di 2,8 Miliardi di Euro non bastano le buone intuizioni e l’ampiezza del Portfolio.
Total Quality Performance
Oggi dedico molto tempo alla consulenza ed LIFE RESORTS | Private Collection, l’ Hotel Management Company di famiglia.  In pochi anni abbiamo raccolto 23 proprietà in 9 paesi del mondo e contiamo su 2 Brand interamente dedicati allo sviluppo degli Hotel Partner.  Con il Brand “LIFE RESORTS”, affrontiamo il mercato dei Resort Leisure e con il Brand “UNICO”, sviluppiamo il mercato in grande evoluzione dei Boutique Resort. 
Ci racconti del suo lavoro; com’era e come è mutato a seguito della paralisi del comparto turistico.
Come tutti sono passato dalla frenesia dei viaggi nel mondo, i meeting, gli aeroporti, al desk in collegamento Skype, le call interminabili ed un confronto continuo con i colleghi di tutto il mondo.  Sempre alla ricerca di soluzioni in grado di far ripartire il nostro settore. Di sicuro la situazione contingente ha costretto tutti ad avanzare rapidamente in termini di alfabetizzazione DIGITAL e ci ha imposto di riconsiderare sia l’organizzazione del lavoro che l’approccio al servizio nei confronti dell’ospite.  Un salto in avanti spesso auspicato e mai perseguito fino fondo.
Allarghiamo l’orizzonte; ci dia il suo punto di vista sulla situazione attuale: come vede, ad oggi, il mercato nazionale ed internazionale?
Gli indicatori principali ci rilasciano alcuni macro temi che sembrano consolidarsi per i prossimi 2 anni. Turismo di prossimità, Outdoor Experiences, Ecosostenibilità, Digital Experience sembrano essere elementi imprescindibili per i turisti worldwide 2021 e 2022. Sia i segmenti Luxury che Mass Market convergeranno su questi grandi temi, fermo restando le differenze dettate dall’esclusività e dalla qualità intrinseca dei servizi offerti. Complice la pandemia e la crisi socioeconomica, i consumi di turismo saranno inevitabilmente più contenuti, valutati attentamente per la qualità dell’esperienza rilasciata, improntati alla ricerca di elementi unici.  Il pricing sarà come sempre un elemento competitivo dell’offerta, ma qualità e contenuti acquisiranno ancor più valore competitivo. La vacanza sarà vissuta quasi come un elemento terapeutico per liberarsi dalle tossine e dalla tensione accumulata in questi periodi di “compressione” …Della serie: DEVO andare in vacanza (DEVO, non vorrei); non posso sbagliare l’acquisto! Sul fronte alberghiero ci sarà a mio avviso una forte accelerazione delle attività di aggregazione. Competere nei mercati globali impone investimenti in risorse, dotazioni tecnologiche, quality management che le catene organizzate riescono ad affrontare efficacemente.  L’Italia però è un mercato con le sue caratteristiche e ci saranno grandi evoluzioni di modello.
Nell’ultimo anno ha combattuto strenuamente per il riconoscimento e la valorizzazione della “filiera integrata del turismo”. Ci parli dell’iniziativa di cui si è fatto promotore e dei motivi che l’hanno portata a schierarsi in prima persona.
Ad un certo punto della propria vita si avverte una Responsabilità Sociale verso le persone con le quali si collabora, verso i propri Partner e in qualche modo anche verso tutto il comparto del quale si fa parte.  Si avverte più forte il desiderio di difendere i propri principi e lottare per i propri diritti. Già prima della crisi sanitaria COVID -19 avevamo costituito un PANEL di Professionisti e Imprese per confrontarci attivamente sui temi del cambiamento, delle innovazioni e della sostenibilità. Hanno partecipato fin da subito anche personalità provenienti da altri settori in grado di offrire un contributo concreto allo sviluppo del nostro comparto. Architetti, Sociologi, Imprenditori, professionisti, rappresentanti di categoria. Un approccio semplice e concreto che ci ha portato a discutere apertamente su progetti da realizzare. È innegabile però che il 2020 è stato complicato per tutti ed abbiamo atteso con pazienza di veder riconosciuto il ruolo della Filiera Integrata del Turismo, sia in forma di ristori, necessari a superare una crisi senza precedenti, che in forma di considerazione istituzionale.  Siamo consci della portata della Pandemia ed il confronto con il resto del mondo ci restituiva una situazione complicata in ogni angolo del globo, coinvolgendo sia le imprese vocate all’Incoming che quelle dedicate all’outgoing. Ad un certo punto però, non siamo/sono più riuscito ad accettare in maniera rassegnata né le scelte relative ai Ristori, né la mancanza di visione in merito all’Industria Turistica nella sua interezza.  Insieme ad un drappello di 150 imprese abbiamo iniziato a reclamare il valore dell’intera filiera turistica.  La cosiddetta FILIERA INTEGRATA DEL TURISMO, sebbene contribuisca in modo estremamente rilevante allo sviluppo occupazionale ed economico del Paese e comprenda un numero ingente di imprese che impiegano migliaia di lavoratori, non è riconosciuta con una sua identità specifica in seno alle Istituzioni, con grave pregiudizio per le imprese ed i professionisti che la compongono. L’Industria Turistica, come sappiamo, è costituita da un Ecosistema di imprese e professionalità vocate all’accoglienza. Esplica una funzione chiave in seno all’economia italiana in termini di contributo al PIL, di occupazione e di valore sociale.  Il contributo complessivo del Turismo all’Economia Italiana è ben più ampio del 13% usualmente indicato. L’Ecosistema Turismo è uno straordinario volano per tutta l’economia della Bella Italia, svolge inoltre una funzione di “Promotore” dei consumi, “Ambasciatore” delle eccellenze Italiane ed “Attrattore” di importanti investimenti. Andrebbe quindi sempre sommato il valore aggiunto degli acquisti effettuati in Italia dai turisti, così come parte dell’export di prodotti di eccellenza nei campi agroalimentare, fashion, design.  Nel turismo lavorano oltre 4 milioni di addetti e quasi il 30% delle famiglie italiane è in qualche modo coinvolta in attività interconnesse alla filiera turistica. Solo oggi con la crisi in atto si inizia a percepire la reale portata nel nostro settore.
Quali necessità ed aspettative sono emerse dai panel di confronto? 
In un contesto di questo tipo, abbiamo atteso pazientemente il nostro turno, per poi renderci conto che malgrado gli sforzi profusi dal Governo, un’intera categoria di professionisti della Filiera era stata completamente ignorata. I codici ATECO con i quali operano molte imprese e professionisti risultano “generici” e questo non ha favorito l’interlocuzione a livello istituzionale: non esiste, infatti, la possibilità di registrare le rispettive attività in seno ad una nomenclatura esclusiva per il settore Turismo, generando un pregiudizio grave ad una parte fondamentale del comparto. Le imprese della Filiera Integrata del Turismo operano fianco a fianco con i big player del turismo nazionale e internazionale, condividendone obiettivi, investimenti, rischi e supportandoli nel definire strategie, implementare attività e nell’erogare servizi vitali per il funzionamento dell’intera industria turistica. Molte di queste organizzazioni svolgono un ruolo chiave nell’ambito di network professionali internazionali di primissimo piano, in grado di attrarre investimenti e sviluppo per l’intera Industria Turistica Italiana incoming ed outgoing. Il valore complessivo generato dalle imprese escluse dai Ristori si può calcolare in oltre 15 Mld Euro, pari al 7% del giro di affari dell’intera Industria Turistica Italiana, ai quali si somma il valore aggiunto generato per i propri Partner di business.  Il numero degli addetti e dei professionisti impiegati è stimato in oltre 400.000, pari al 10% della forza lavoro impiegata nel comparto. Numeri troppo grandi per essere sottovalutati Parliamo di Società di Consulenza, Società e Professionisti che operano in outsourcing, Intermediari e rappresentanti Commerciali, Agenzie di Pubbliche Relazioni, Agenzie di Comunicazione e Marketing, Agenzie di Promozione turistica,  Società di Destination Marketing, Società Commerciali e di Rappresentanza Alberghiera, Società di Food & Beverage, Intermediari Finanziari e Immobiliari, Fornitori di prodotti specifici per il mondo Alberghiero, Hotel Management Company, Società di Design, Fornitori di Servizi per Hotels, Società di Entertainment , Fornitori di Assicurazioni Broker specializzati, Fornitori di servizi e di assistenza alle aziende ed ai passeggeri, Editori di Media di Settore, Società̀ di Digital Marketing, Specialisti del Revenue Management, Aziende produttrici e distributori di Software specialistici, etc., etc. Centinaia di imprese e migliaia di professionisti, ora al margine del sistema, che sono stati costretti a chiudere uffici, lasciare a casa collaboratori, disdire contratti commerciali e di fornitura. Questo patrimonio di competenze rischia di disperdersi se non si interverrà tempestivamente, riconoscendo il lavoro delle imprese coinvolte e fornendo supporti concreti per affrontare una crisi senza precedenti.

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